Da che il mondo è mondo le piante sono state la base della farmacopea, dell’attuale medicina per come la conosciamo. Ciò significa che ogni pianta ha un effetto di guarigione, se conosciuta ed utilizzata adeguatamente. Se invece che utilizzare la parte fisica della pianta utilizzassimo la frequenza di quella stessa pianta, che cosa accadrebbe?
Il dottor Edward Bach padre della floriterapia, aveva compreso che ogni fiore ha una frequenza che si sintonizza, come una musica, su uno stato d’animo disarmonico e ne ristabilisce la giusta armonia.
Chi ha dentro di sé (e il più delle volte non ne è consapevole) convinzioni come: “Non ce la farò mai, non ci riesco, non sono in grado” vivrà la propria esistenza in base a questa sorda convinzione. Nella vita, semplicemente non riuscirà a raggiungere la soddisfazione e il successo personale e se si troverà sull’orlo della riuscita, fallirà.
I fiori di Bach si sintonizzano su una frequenza di questo tipo riportandola al suo stato di assonanza, affermando silenziosamente il contrario. Il contrario, non perché si debba fare il contrario di qualcosa, ma perché dentro di noi esistono due polarità e diverse sfaccettature della personalità. Nessuno dovrà soccombere all’altro, si tratta semplicemente di trasformare un atteggiamento in un differente tipo di atteggiamento. Quando il lavoro con i fiori sarà stato svolto sino in fondo alla matrice del pensiero auto limitante, allora l’atteggiamento verso se stessi, verso il mondo, verso la vita cambierà. Sarà completamente trasformato.
Così lavora la floriterapia, che ci si possa credere o no.
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